martedì, luglio 31, 2007

Coerenza democristiana


Un deputato UDC,Cosimo Mele,sposato con figli,coinvolto in un festino a luci rosse con tanto di cocaina,si "auto-espelle dal partito" ma non si dimette da parlamentare.
Questa doppia faccia-doppia morale è il simbolo del degrado dell' "arte di fare politica" in Italia.Clientelismo con appiccicati 4 ideali sopra,tanto per farsi belli.
E,come se non bastasse,il segretario UDC Cesa (parole poi criticate da tutti,Casini compreso) propone "incentivi economici" per i ricongiungimenti delle famiglie dei parlamentari fuorisede......Certo che alla faccia tosta non c'è mai fine...
Cari onorevoli cocainomani e puttanieri,state tranquilli!Qualche taglio alle vostre spese per mignotte e polvere bianca,e qualche biglietto di treno in più per vostra moglie e i vostri figli ve lo potrete permettere!

giovedì, luglio 26, 2007

Parole sante



«È ora di smettere di piangere per Paolo, è ora di finirla con le commemorazioni, fatte spesso da chi ha contribuito a farlo morire». È una lettera durissima quella scritta da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il giudice morto 15 anni fa nella strage di via D'Amelio a Palermo. L'ingegnere Borsellino, che vive a Milano, ha voluto replicare al documentario sulla mafia a Palermo andato in onda lunedì sera su rai3 e condotto da Alexander Stille. Si tratta della seconda lettera che il fratello del magistrato ammazzato dalla mafia con quattro agenti della scorta, scrive. La prima lettera era stata scritta pochi giorni fa alla vigilia delle commemorazioni per il 15esimo anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio.
VENDICARE - «È l'ora invece di dimenticare le lacrime, è l'ora di lottare per Paolo, lottare fino alla fine delle nostre forze, fino a che Paolo e i suoi ragazzi non saranno vendicati e gridare, gridare, gridare finchè avremo voce per pretendere la verità, costringere a ricordare chi non ricorda», prosegue Salvatore Borsellino.

POLITICI - Borsellino si chiede «dove sono le migliaia di persone che cacciarono e presero a schiaffi i politici che, scacciati dai funerali di Paolo, avevano osato andare nella Cattedrale di Palermo, davanti alle bare dei ragazzi morti insieme a lui, a fingere cordoglio e disputarsi i posti più in vista nei banchi della chiesa?». E ancora: «Dove sono le migliaia di giovani, di gente di tutte le età, che ai funerali di Paolo continuavano a gridare il suo nome, Paolo, Paolo, Paolo?». «Ricordi il presidente del Consiglio e ricordino tutti i politici - prosegue Salvatore Borsellino - che guidare l'Italia non è gestire un tesoretto, disquisire su scalini e scaloni, o azzuffarsi sugli interventi nelle missioni all'estero, e dimenticare che i veri problemi sono nel nostro stesso paese, in un Sud abbandonato alla mafia, alla camorra, alla ndrangheta».
GIOVANI - Quindi l'appello ai giovani: «Ricordate che non ci può essere una repubblica, non ci può essere una democrazia fondata sul sangue, fondata sui ricatti incrociati legati alla sparizione di un'agenda rossa e delle memorie di un computer e a quello che può esserci scritto o registrato. Ricordate che non basta cambiare nome ad un partito e poi, nel discorso programmatico del suo capo in pectore non sentire neanche pronunciare la parola mafia. Ricordate che il futuro è vostro e che ve lo stanno rubando».
L'AGENDA ROSSA - Torna in primo piano intanto la vicenda della scomparsa dell'agenda rossa del giudice ucciso in via D'Amelio. In merito, il gip di Caltanissetta Ottavio Sferlazza ha infatti indicato alla procura nuovi spunti di indagine. Nelle scorse settimane i pm avevano chiesto l'archiviazione del fascicolo iscritto a carico di ignoti per il reato di furto. Il giudice, però, si era opposto riservandosi ulteriori decisioni. Ora, con una ordinanza, il gip ha chiesto alla Procura di ricostruire cronologicamente le fasi successive all’esplosione dell’autobomba e di interrogare i due carabinieri ritratti in alcune foto in via D’Amelio il 19 luglio del 1992 accanto all’allora capitano, Giovanni Arcangioli che teneva in mano la borsa che avrebbe dovuto contenere l’agenda scomparsa e sulla quale, come abitudine, Borsellino segnava ogni cosa riguardasse appuntamenti, indagini e sue riflessioni. Arcagioli, che nel frattempo è diventato colonnello, è iscritto nel registro degli indagati a Caltanissetta per false dichiarazioni al Pm. Il Gip Sferlazza chiede anche ai Pm di Caltanissetta, inoltre, di accertare perché la relazione sulla scomparsa dell’agenda venne redatta solo a dicembre del 1992.

Dove va la destra


Di una cosa si può essere ora certi...Storace ha gli attributi.Lunga è stata l'assenza dal mio blog,ci sono tanti argomenti da commentare,ma volevo cominciare così.Non è certo da tutti,e lo dice persino il quotidiano di rifondazione comunista Liberazione,scendere da un treno in corsa(leggi Alleanza Nazionale,ed eventuale futuro partito delle libertà) che va dritto verso poltrone garantite a vita.Storace lo ha fatto,i teorici della più mera politica clientelare e di poltrone lo avranno preso per pazzo,ed è proprio per questo che merita tutta la stima di noi cittadini comuni.Non si sa quale sarà la legge elettorale futura,non si sa quali le possibile alleanze(di probabile c'è solo Nello Musumeci,politico di rara caratura,forse la Fiamma Tricolore di Romagnoli e qualche altra fuoriuscita da AN,probabile se si formerà il partito delle libertà),ma di sicura c'è una cosa:come è giusto per il popolo della sinistra poter votare un soggetto come Sinistra Democratica,che(almeno nelle intenzioni....)è una sinistra non comunista e comunque lontana da quel surrogato di democrazia cristiana che è il nascente partito democratico,è giusto che il popolo della destra italiana possa votare un partito di destra moderno,organico alla cdl,ma comunque di DESTRA.Con una differenza:Mussi e Angius si sono mossi con la corrente in blocco,a fusione Ds Margherita avvenuta, Storace invece è abbastanza solo,la sua è una scelta genuina dettata dal cuore piu che da calcoli elettorali.In una politica ridotta allo schifo più infimo,la sua scelta merita profondo rispetto.E sostegno.