mercoledì, ottobre 24, 2007

Anarchy in the UK?No,in Italia...

Parafrasando la leggendaria canzone dei Sex Pistols,possiamo dire che la situazione attuale della politica italica è assolutamente all'anarchia pura:il tutto grazie a un governo che,assetato di poltrone e nient altro,non pone fine al siparietto indecente di "Litighiamo ma alla fine volemose bene"(vedi Mastella -Di Pietro)ma anzi rilancia con un inutile accanimento terapeutico...e lo scenario è sempre più anarchico e incomprensibile:prima nemici giurati,con tanto di una puntata memorabile di Porta a Porta (lunedi sera)dove tutto sembrava tranne che appartenessero alla stessa coalizione,Udeur e Idv guardate che combinano....

fonte www.lastampa.it

Sì a mozione della Rosa nel Pugno: Udeur e Di Pietro votano con la Cdl.Landolfi: «Un forte segnale politico»
ROMALa commissione di vigilanza Rai ha sfiduciato il presidente Claudio Petruccioli che risponde: resto al mio posto, fino a quando il ministero dell’Economia non nomina il nuovo presidente. Col voto unanime dei presenti, la commissione di Vigilanza Rai, ha chiesto le dimissioni di Petruccioli. Udeur e Idv votano con la CdlIl dispositivo, contenuto nella risoluzione presentata dal radicale Beltrandi, ha ottenuto il sì di tutta la Cdl, dell’Udeur, dell’Idv e della Rnp. Non hanno partecipato al voto, lasciando l’aula della commissione di San Macuto, gli altri esponenti dell’Unione. Per il presidente della commissione di Vigilanza, Mario Landolfi, l’approvazione della mozione «ha un significato politico evidente: c’è una maggioranza che si è formata, e che va al di là dei tradizionali confini tra maggioranza e opposizione, che ha chiesto le dimissioni del presidente del Cda Rai». Di fronte alle polemiche sui "numeri" e la presunta mancanza del numero legale, Landolfi taglia corto: la votazione è «legittima» e «quella dei numeri è un aspetto specioso della questione che nulla ha a che vedere con la legittimità formale e con la sostanza politica del voto di oggi». Petruccioli: «Per ora resto»«Non credo di sbagliarmi se interpreto l’invito che mi viene rivolto come espressione dell’intenzione di procedere alla designazione e all’insediamento di un nuovo presidente del Cda della Rai. Se così si vuole, dunque si proceda. Una volta che l’indicazione di un nuovo presidente sia stata definita e perfezionata, lascerò dunque il mio ufficio», ha spiegato il presidente della Rai in una lettera inviata al presidente a Landolfi, delineando la sua posizione dopo il voto di oggi. In sostanza, Petruccioli afferma che se l’azionista della Rai, il ministero dell’Economia, e la commissione di Vigilanza, che hanno i poteri per nominare il presidente della Rai, effettueranno una nuova nomina, lui lascerà l’incarico al nuovo designato. «Perché escludo di comportarmi in modo tale da ostacolare il realizzarsi di volontà di altri, in particolare quando si tratti del Parlamento», ha spiegato. Giulietti: «Voto politico, la Rai spesso anticipa il governo»Petruccioli, nel corso di una conferenza stampa, ha aggiunto: «Non do le dimissioni adesso perché in questo momento non ravviso che ci siano le condizioni. Quando l’azionista deciderà di sostituirmi, però, posso assicurare che non farò ricorso al Tar». Per Beppe Giulietti, esponente dell’Ulivo e membro della commissione di vigilanza, quello di oggi «è un voto politico e di solito quello che accade sulla Rai anticipa quello che accadrà nelle Aule parlamentari». Per Paolo Bonaiuti, vicepresidente della commissione di Vigilanza e portavoce del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, la lettura politica di quello che è successo oggi in commissione di vigilanza è che «la maggioranza ormai non c’è più. La chiamiamo così per comodità, ma non esiste più».